
Attilio Tesser si presenta in sala stampa come spesso succede con poca voce, visto che è un tecnico che si fa molto sentire in panchina. E’ naturalmente soddisfatto per il sesto successo consecutivo, anche se resta il neo dell’infortunio di cui è rimasto vittima capitan Pergreffi.
“E’ stata una gara sofferta ma perché è sempre dura per tutti – dice il mister canarino – la Vis Pesaro in trasferta aveva perso solo la prima di campionato e questo fa capire il suo valore. C’è solo il rammarico di non aver chiuso il primo tempo col doppio vantaggio visto che Minesso aveva avuto due occasioni molto importanti. Abbiamo però trovato il gol subito ad inizio ripresa, c’era forse un rigore su Azzi, poi abbiamo un po’ sofferto, con una serie di cross da parte loro, ma è andata bene. L’infortunio di Pergreffi? Vediamo domani cosa diranno i medici, probabilmente è una distorsione al ginocchio, speriamo non debba stare fuori troppo“.
Il mister gialloblù si sofferma poi su alcuni singoli. “Minesso ha avuto due grandi occasioni, la seconda su un grande assist di Tremolada e le ha sbagliate, però è comunque li, in area, si crea occasioni, e alla fine ha concretizzato la più difficile. Bonfanti è appena rientrato, ha lottato anche con la squadra bassa, non ha avuto occasioni, ma rientrava dopo un infortunio e ha fatto il suo. Castiglia è un ragazzo che non ha ancora nelle gambe il ritmo partita, prima di oggi aveva giocato solo in Coppa Italia, e Mario Rabiu ha fatto il suo, anche quando siamo passati a cinque con Ciofani che è andato a fare il terzo centrale“.
Sei vittorie consecutive è un record sicuramente importante e la Reggiana ora è a soli due punti. “Il mio record di vittorie consecutive direi che è proprio sei, ottenuto qui adesso e ad Avellino”.
Infine una considerazione sul modulo del doppio trequartista con cui il Modena sta ottenendo ottimi risultati. “E’ un modulo che potrebbe rimanere visto come sta andando. Bisogna dire che oggi Tremolada ha giocato più alto, quasi da secondo attaccante. E’ una soluzione che ci sta dando i frutti quindi perché andarla a modificare, sempre nella consapevolezza che non vincono io moduli ma la squadra e i giocatori che vanno in campo“.
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