FUTSAL, CHE PASSIONE: L’INTERVISTA A MARCO MINIPOLI, MISTER DEL MODENA CALCIO A 5

Molti di noi ogni settimana affrontano almeno un match, cercando di segnare un goal nella porta avversaria. A lottare sul campo sono gli amici di una vita e importante tanto quanto la partita stessa, è la birra in compagnia che la segue. Il calcetto tra amici è diventato ormai parte della nostra quotidianità, un momento in cui fare un po’ di sport, divertirsi con gli amici e coltivare la passione per il pallone. Ma ovviamente il calcetto del giovedì sera non è paragonabile al calcio a 5 ad alti livelli, così come non lo è il calcio a 11 che tutti conosciamo. “Sono praticamente due sport diversi – ci spiega Marco Minipoli, mister del Modena calcio a 5, che milita in serie C1 – che però condividono le basi”.

Mister, quando si è avvicinato a questo sport?
Ho iniziato a praticare il calcio a 5 a Napoli, quando avevo circa vent’anni. Venivo da una vita dedicata al calcio a 11 e di conseguenza inizialmente non mi entusiasmava molto, date le dimensioni del campo, il numero di giocatori e la durata delle gare. Pian piano però iniziavo a capire che si trattava di due sport completamente diversi tra loro. Una volta compreso questo ho iniziato ad amare gli aspetti caratterizzanti del calcio a 5, appassionandomi pienamente. Sono riuscito anche a togliermi tante soddisfazioni, vincendo qualche campionato e soprattutto arrivando a disputare campionati nazionali come la serie B. Poi per motivi di lavoro mi sono spostato in Emilia Romagna e ho continuato a giocare in campionati regionali con la stessa società, la Montanari del presidente Malaguti, una persona stupenda che mi ha permesso anche di frequentare il corso per allenatori nel 2017. Oggi la realtà è un’altra, si chiama Modena calcio a 5, società giovane, in quanto nata da appena un anno, acquisendo titolo e matricola proprio della Montanari. Il presidente Diana e i suoi collaboratori hanno messo su una società seria e stabile, decisa a fare bene col passare del tempo.

Su cosa punta la vostra società?
Proprio per fare bene nel lungo periodo, i giovani sono al centro del progetto Modena calcio a 5, che ha intenzione di creare un vero e proprio settore giovanile oltre alle due squadre under 17 e under 19 già allestite. Una filosofia di pensiero che sposo in pieno.

Quali sono gli obiettivi della stagione?
In C1 è stata creata una squadra nuova, ma allo stesso tempo competitiva per la categoria. Non abbiamo intenzione di cedere punti e vogliamo essere protagonisti fino alla fine. Infatti attualmente occupiamo la terza posizione in classifica, e cercheremo di migliorare fino alla fine del campionato.

La squadra ha un buon seguito sugli spalti?
Abbiamo un tifo numeroso soprattutto nelle partite casalinghe, questo dimostra che stiamo facendo bene e che sempre più persone si appassionano a questo sport. Ovviamente ci sono ancora margini di crescita e non è un tifo paragonabile al calcio.

Quali sono le maggiori differenze tra calcio a 5 e calcio a 11?
Il futsal comporta, a differenza del calcio, una preparazione atletica e tattica completamente diversa. Allo stesso tempo con il campo più piccolo bisogna ridurre al minimo il tempo tra pensiero e azione. Questo comporta più goal, più azioni e uno stile di gioco totalmente differente. Sono invece del parere che le tecniche di base che il futsal insegna sin da piccoli, possano servire nel corso del tempo per i giovani che decidono di proseguire giocando a calcio a 11.

(Foto di Nacchio’s Brothers)

di Francesco Palumbo

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