PALLANUOTO: L’INTERVISTA A COACH ARALDI DELLA SEA SUB MODENA

La Sea Sub Modena ha cominciato bene la stagione nel campionato di serie B. La squadra del Coach Araldi è composta principalmente da giovani, ma è in grado di giocarsela anche con squadre d’esperienza, non lasciandosi intimorire da nessun avversario. “Abbiamo un bel team con molta voglia di fare – ci spiega Araldi, mister della prima squadra – e i margini di miglioramento sono ampi”.

Ci parli un po’ di lei, quando è entrato nel mondo della pallanuoto?
Sono ormai un po’ di anni che passo le mie giornate in piscina. Ho iniziato a nuotare a quattro anni e a tredici ho cominciato a giocare a pallanuoto. Ho giocato fino al 1987 a Mantova, dove siamo riusciti ad arrivare in serie B. Successivamente sono finito a Brescia nella Leonessa per quattro anni, dopodiché sono arrivato a Modena. Sono diventato mister a 35 anni e da allora ho sempre allenato qui a Modena.

Ci racconta uno dei momenti più emozionanti della sua carriera?
Non posso dimenticare la promozione a Mantova dalla serie C alla serie B. Intanto avevo solo 18 anni e all’ultimo secondo, dell’ultima partita, feci il goal decisivo per la promozione.

Qual è la storia della pallanuoto Modena?
Quando sono arrivato da giocatore la squadra aveva appena perduto lo spareggio per salire in A2. Ero arrivato assieme a un altro paio di giocatori, perché il presidente di allora ci aveva cercato fortemente. Però quell’anno fummo ripescati perché una squadra di A2 si ritirò, quindi partecipammo al campionato di A2 e nel giro di due anni arrivammo in A1, prima squadra dell’Emilia Romagna ad aver raggiunto la massima categoria. Questo accadeva nei primi anni ‘90. Dopo due anni in questa categoria retrocedemmo in A2 rimanendoci diversi anni, fino a quando la ristrutturazione dello stadio di calcio, e quindi della piscina, ci fece rimanere per un anno senza impianto, costringendoci a retrocedere. Adesso siamo stabilmente in serie b da 5/6 anni.

Quali sono gli obiettivi di questa stagione?
Gli obiettivi della stagione corrente nascono di fatto circa sette anni fa. Questo perché ci trovammo ad avere un gruppo di ragazzini di 13/14 anni veramente bravi, con ottimi valori, che avevano voglia di fare e imparare. Così li abbiamo portati avanti il più possibile, fino a quando tre anni fa abbiamo deciso di inserirli in pianta stabile tutti nella serie b. Il primo anno ci salvammo senza soffrire, l’anno scorso abbiamo centrato l’accesso ai play off come terzi, e quest’anno vorremmo provare a migliorare quello che abbiamo fatto fino ad oggi.

Quindi puntate molto sui giovani?
La nostra è una squadra che ha 19, 5 anni di media. Il nostro progetto si basa interamente sui giovani del vivaio, che hanno ancora grossi margini di miglioramento, sia fisico che tecnico.

Avete un buon tifo?
La pallanuoto a Modena è sempre stata abbastanza seguita. Diciamo che per una questione di agibilità, più di 150/200 persone non possono vedere la partita. Però abbiamo sempre avuto dei buoni riscontri e siamo soddisfatti.

Come descriverebbe l’ambiente della pallanuoto?
Penso che questo sport sia molto attraente per i ragazzi che si avvicinano allo sport in generale. Vivendolo pienamente si imparano il gioco di squadra, l’educazione e i valori dello sport, il rispetto per gli avversari e per gli arbitri. Diciamo che la pallanuoto ha un suo codice etico non scritto, ma che viene rispettato.

di Francesco Palumbo

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