
È da poco ricominciato il campionato di serie B di Pallanuoto maschile. In questa stagione la Sea Sub Modena ha un nuovo coach, Andrea Pederielli, che dopo essersi occupato delle giovanili, ha sostituito Alessandro Araldi, il quale comunque continua il suo lavoro in società mantenendo la direzione tecnica. “Continuerò a puntare sui giovani – ci spiega Pederielli – anche nella squadra Senior”.
Quando e come si è avvicinato alla pallanuoto?
Come in molti in questo sport, ho iniziato a giocare perché ero stanco di nuotare da solo in vasca. Il gioco di squadra e l’uso del pallone mi hanno stregato fin da subito. Per quanto riguarda invece il mio ruolo di allenatore, ho iniziato a Carpi e sette anni fa ho accettato la proposta del nostro attuale d.s. Alessandro Araldi, di collaborare con lui per un rilancio del settore giovanile a Modena. Dopo sei stagioni come mister delle giovanili mi è stata data l’opportunità di allenare i Senior e ho accolto questa occasione con entusiasmo. Ma la mia ottica di gioco giovanile non cambia e infatti, grazie al lavoro fatto in questi anni dal nostro staff, siamo riusciti a portare diversi ragazzi in prima squadra.
Quali sono gli obiettivi di questa stagione?
Come dicevo la nostra prima squadra è molto giovane. Sono tutti ragazzi nati dal 1997 al 2004. Vogliamo mantenere la categoria, con l’obiettivo di avere una crescita costante del gruppo giorno dopo giorno.
Su cosa puntate per raggiungere dei buoni risultati in campionato?
Non c’è un segreto particolare per raggiungere i nostri obiettivi, la parola è solo una: lavoro quotidiano, in acqua e in palestra. Questa è l’unica strada possibile, e con il massimo impegno possiamo fare molto bene.
C’è un qualche giovane che ha le possibilità per arrivare in categorie superiori?
Non solo qualcuno. Abbiamo per le mani un grande potenziale e sinceramente spero che tutto il gruppo riesca ad arrivare alla categoria superiore.
Qual è il livello del girone e in generale della serie B?
Il nostro girone, ormai da diversi anni, è molto equilibrato. Padova e Brescia, che sono retrocesse dalla serie A, sono attualmente un passo avanti. Si tratta di squadre con più esperienza, che hanno una marcia in più rispetto alle avversarie. Ma, per quanto riguarda le altre, c’è grande equilibrio.
Quanto conta la tecnica e quanto il fisico in questo sport?
Entrambi ricoprono un ruolo fondamentale. I regolamenti stanno cercando, nelle ultime stagioni, di favorire maggiormente la tecnica rispetto al passato. Ma la componente fisica in uno sport di contatto come il nostro continua ad avere la sua grande importanza.
Qual è la situazione italiana della pallanuoto?
L’Italia è campione del mondo in carica. Questo dimostra chiaramente che il movimento c’è. A mancare sono gli impianti e la visibilità sulle televisioni, fatto che non permette a molte società di acquisire gli introiti che servirebbero. Da anni si parla di una federazione dedicata, con un gruppo di lavoro che porti ad un miglioramento in tal senso.
Avete un buon tifo?
La squadra è seguita e una delle cose che mi fa più piacere è vedere i ragazzi del settore giovanile sugli spalti. Questo aumenta lo spirito di squadra e ovviamente alimenta loro le speranze di essere loro stessi i protagonisti di quelle partite, in un prossimo futuro.
FP
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