BASKET, ACETUM CAVEZZO: IL RITORNO DI VALERIA ZANOLI

Storica giocatrice dell’Acetum Cavezzo, che vanta anche 23 presenze con la Nazionale Azzurra per un totale di 73 punti realizzati, Valeria Zanoli ha deciso di ricominciare proprio nella squadra della provincia di Modena dopo aver passato un anno lontana dai campi da basket.

Valeria, cosa ti ha spinto a tornare a giocare dopo un anno sabbatico?
Sicuramente sono stati l’amore e la grande passione per il basket a spingermi a tornare. Inoltre ha inciso molto il fatto di ritrovare un gruppo di ragazze con il quale mi trovo molto bene.

Quali sono dunque gli obiettivi stagionali?
Cercheremo di far crescere le giovani, tra le quali spicca un elemento di assoluto valore come Chiara Bassoli, che hanno tutte le potenzialità per fare molto bene in questo campionato. A livello di piazzamenti invece, al momento non possiamo porci un obiettivo preciso: dobbiamo pensare a disputare una stagione al massimo delle nostre possibilità e quando saremo verso marzo avremo le idee più chiare.

Com’è il livello del campionato quest’anno?
Credo che ci sia abbastanza equilibrio tra le prime tre e quattro squadre e questo certamente renderà interessante la competizione. Penso cha noi abbiamo la forza per poter lottare per queste prime posizioni.

Hai giocato tanti anni in Nazionale. Qual è la partita che ti è rimasta di più nel cuore?
Senza alcun dubbio l’esordio all’Europeo casalingo del 2007.

Invece per quanto riguarda l’Acetum Cavezzo?
Ricordo sempre molto volentieri la prima finale per la promozione in A2 contro il Vicenza. Avevo diciannove anni, segnai circa 37 punti e questo ci permise di salire nella massima serie.

Che cosa deve fare il movimento del basket modenese per emergere e guadagnare maggior consenso?
Penso che ci si debba muovere in diversi ambiti. Da parte nostra dobbiamo cercare di coinvolgere maggiormente i bambini convincendoli a venire in palestra a provare a giocare a basket. A livello generale però la visibilità del basket femminile in Italia è bassa, anche se ultimamente è aumentata grazie soprattutto al fatto che Cecilia Zandalasini è andata a giocare giovanissima in NBA e ha anche vinto un anello. Naturalmente incideranno anche altri fattori, come i risultati della Nazionale; è un processo lungo e complicato ma la speranza è che un giorno si possano vedere tanti bambini e bambine in palestra.

Come vedi la Nazionale?
Sicuramente meglio rispetto al passato. Siamo andate vicini a giocarci l’accesso ai Mondiali, che si stanno disputando in questi giorni a Tenerife. Credo che stiamo attraversando un buon momento e dobbiamo cavalcare l’onda dei buoni risultati e della visibilità, continuando a lavorare tanto.

Secondo te il modo di giocare a basket è cambiato nel corso degli anni?
Si è cambiato tantissimo. E’ aumentata la velocità, la spettacolarità e i ruoli si stanno evolvendo: per esempio una volta i play-maker avevano solo una certa statura, mentre adesso osserviamo fenomeni e atleti fuori dal normale come Lebron James capaci di giocare in almeno tre ruoli differenti.

 

MA

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